Chiesa di M.V. Assunta
JESU, MEINE FREUDE
JOHANN SEBASTIAN BACH
Da Lieder und Arien aus Schemellis Gesangbuch (1736)
Singstimme ( voci bianche) und Continuo
CORALI e PRELUDI ai CORALI
da ORGELBÜCHLEIN
JESU, MEINE FREUDE - BWV 227
Coro polifonico CANTORES MUNDI
& Triacamusicale ensemble strumentale
Silvano Arioli - organo
Dir. Mara Colombo
Chiesa dei SS. PIETRO e PAOLO
JESU, MEINE FREUDE
JOHANN SEBASTIAN BACH
Da Lieder und Arien aus Schemellis Gesangbuch (1736)
Singstimme ( voci bianche) und Continuo
CORALI e PRELUDI ai CORALI
da ORGELBÜCHLEIN
JESU, MEINE FREUDE - BWV 227
Coro polifonico CANTORES MUNDI
& Triacamusicale ensemble strumentale
Silvano Arioli - organo
Dir. Mara Colombo
K 626
Wolfgang Amadeus MOZART
(Salisburgo, 27 gennaio 1756 – Vienna, 5 dicembre 1791)
Per Soli, Coro e Orchestra
CORO CANTORES MUNDI
ORCHESTRA
con strumenti storici . diapason Hz 430
SOLI
Fulvia Campora Soprano
Nikos Angelis Alto
Riccardo Rigo Tenore
Roberto Brustia Basso
Dir. Mara Colombo
INTROITUS
Requiem - Adagio - Soprano e Coro
KYRIE - Allegro – Coro
SEQUENTIA
Dies irae - Allegro assai - Coro
Tuba mirum - Andante - Soli
Rex tremendae - Grave - Coro
Recordare - Andante - Soli
Confutatis - Andante - Coro
Lacrimosa - Larghetto - Coro
OFFERTORIUM
Domine Jesu Christe - Andante con moto
Soli e Coro
Hostias - Andante Coro
SANCTUS - Adagio Coro
Osanna - Allegro - Coro
BENEDICTUS - Andante - Soli
Osanna - Allegro Coro
AGNUS DEI - Coro
COMMUNIO
Lux aeterna - Allegro. Adagio - Soprano e Coro
Quarona (VC) - chiesa di San Antonio
ore 21:00
sabato 16 dicembre 2017
Grignasco (NO)
chiesa di
M. V. Assunta
ore 21:00
__________________
M.A. Charpentier
LITANIE A LA VIERGE H 83
a sei voci,
due dessus de violes
e basso continuo
MAGNIFICAT H 80
per archi, basso continuo e soli
Mara Fantini,
Riccardo Rigo,
Agnese Pancera,
Remy Coates,
Roberto Cerri
TE DEUM H146
Coro polifonico Cantores Mundi, Orchestra barocca Triacamusicale e Soli
Fulvia Campora,
Paola Ferracin, soprani
Nikos Angelis, haute-contre
Baltazar Zuniga Hernandez, tenore
Roberto Brustia, basso
Mara Colombo, direzione
___________________________________
evento inserito nella programmazione
della X edizione del
Festival Internazionale di
Musica Antica
Gaudete!
Antonio Canova (Possagno 1757 - Venezia 1822)
Monumento funebre a Maria Cristina d'Austria, Augustinerkirche, Vienna
1 novembre 2016
chiesa di San Giovanni Battista Serravalle Sesia (VC)
ore 21:00
evento inserito nella programmazione
della IX edizione del
Festival Internazionale di
Musica Antica
Gaudete!
Vivifice Spiritus Vitae Vis.
Da sempre la realtà dello Spirito santo – ritenuta nella fede cristiana la seconda Persona della Trinità divina – sfugge a ogni individuazione particolare. Lo Spirito “soffia” invisibile, ma pur
pervade ogni cuore in cui costruisce e ritrova la sua dimora, appunto il tempio dello Spirito santo. Alcuni scrittori dell’antichità cristiana, per togliere qualche velo dal mistero e renderlo
meno inaccessibile e scandaloso, si sono avvicinati alla Trinità con l’immagine della rosa: le radici sotto terra da cui tutto nasce sono il Padre; l’albero della rosa con i suoi rami e i fiori
ben visibili e tangibili sono il Figlio. Lo Spirito santo è il profumo che si diffonde inarrestabile, tutto pervade lasciando una traccia d’aroma suggestivo e invisibile.
Nonostante tutti i mezzi comunicativi e le tecniche d’avanguardia in ogni settore, non è facile neppure oggi immaginare e delineare questa presenza-assenza dello Spirito che attraversa i tempi e i territori del consorzio umano, e con il suo soffio desta alla vita. Poeti, musici, architetti, artisti di carriera e ingenui principianti si cimentano da sempre nel tentativo di dare un corpo (iconografico, sonoro, verbale) all’Ineffabile e Invisibile. Più che riempire qualcosa, ci si ritrova svuotati di tutto. Perché è nello spazio illimitato del cuore che risuona il silenzio della Voce, che rifulge lo splendore dell’Invisibile, che si tocca con l’uno e l’altro senso il roveto ardente della Presenza.
A questo punto una cosa è chiara. Colui che non si può rappresentare può tutta via essere “presentato”, nel senso che può essere quasi costretto a rendersi presente: dal gemito dei lattanti, dall’urlo dei giusti sacrificati nell’assassinio, dal grido senza parole dell’adorazione, dal silenzio risonante dell’amore...
L’oratorio “Vivifice Spiritus Vitae Vis” non è semplicemente un pezzo musicale da eseguire con un nutrito apparato di protagonisti vocali. È qualcosa di più, trascende l’evento culturale. È un momento di culto, di resa incondizionata dell’uomo che sente l’invito del Padre a mettersi alla sequela del Figlio crocefisso e risorto. Sotto la guida dello Spirito. Lo Spirito che più volte è stato avvertito presente e protagonista di momenti epocali: dalla creazione al deserto, dal Golgotha all’Ascensione del risorto alla destra del Padre.
L’autore s’affaccia su questi scenari cosmici e riesce a penetrare nelle diverse situazioni che s’illuminano nella meditazione-ruminazione dei testi biblici e liturgici scelti da Ettore Garioni e armonizzati in un fruttuoso dialogo. Il compositore di musica e l’esperto di testi hanno scritto, ciascuno, la propria parte. Non sono, tuttavia, gli unici protagonisti attivi nella produzione dell’oratorio. L’opera nasce all’interno di una comunità che da anni, sotto la guida sapiente di don Piero Panzetti, è alla ricerca di D-i-o. In un itinerario che privilegia il canto nella sua essenzialità, senza trascurare gli aspetti sonori e timbrici che contraddistinguono ormai la Cappella Musicale della Cattedrale di Lodi.
In tale contesto si trova a operare il musicista che vive nel presente e, proprio per questo fatto, riesce a rendersi contemporaneo sia dell’uomo agli albori della storia sia dei profeti d’Israele, sia ancora dei santi della Chiesa di Cristo e dei martiri dei nostri giorni. Da quest’esperienza trae suggestioni per condividere con tutti noi – non più ascoltatori, ma reali partecipi al suo stesso cammino “spirituale” – le peripezie dell’incontro/scontro con D-i-o: la sorpresa e lo smarrimento, la scoperta del proprio nulla e la coscienza dell’onnipotenza dell’amore.
Ogni momento del racconto – una confessione “agostiniana” che la Chiesa rinnova ogni anno nel ciclo delle celebrazioni liturgiche – trova un’adeguata espressione grazie al calibrato intervento musicale costruito dalle mani esperte di un artigiano. Egli ha tracciato l’itinerario che percorreranno i solisti e il coro in dialogo con l’organo. Nova et vetera plasmano insieme un linguaggio vocale che fa tesoro della tradizione e accoglie i suggerimenti di un’avanguardia prudente e rispettosa.
Forme e stili diversi s’intrecciano, supportati da un caleidoscopio di timbri che si rincorrono e mutano di spessore senza mai prevaricare, con l’intento di giungere alla sin-fonia finale. Essa trova la sua più compiuta realizzazione nella sequenza Veni sancte Spiritus. Quando la professione di fede, sugellata dall’Amen, sfocia nell’Alleluia proclamato sette volte in un crescendo inarrestabile. Si rivela qui la totale adesione alla Parola. Adesione del coro al testo, reso plastico dalla linea melodica. Adesione di tutti alla Parola che il testo sempre nasconde e rivela nel momento in cui non siamo più noi che leggiamo e ascoltiamo, ma è lo Spirito che suggerisce e illumina. Vivifice Spiritus Vitae Vis
Giacomo Baroffio